Nel giro di pochi giorni sono avvenute diverse aggressioni di natura razzista o omofoba.
A Ardea verso l'atleta paraolimpica Beatrice, sua madre e suo padre duramente percosso. A Milano nei confronti di un bengalese gettato nel naviglio senza alcuna ragione. A Pescara, dove un ragazzo omosessuale è stato malmenato. A Bologna, dove un altro ragazzo gay, del movimento delle sardine, è stato aggredito e minacciato.
Si impone da parte dei poteri pubblici un'urgente azione di formazione della coscienza civile in ogni campo, a cominciare dai ragazzi, ed anche un'azione inequivocabile di repressione nei confronti degli aggressori.
Bene la legge contro l'omofobia e la misoginia, ma non basta. Da troppo tempo è presente nel nostro Paese un grumo di razzismo e discriminazione che viene alimentato da vergognose campagne di odio e denigrazione attraverso i social network spesso da parte di personalità politiche. Non si può più attendere.
La ventata antirazzista avviata dopo l'assassinio in America di George Floyd riguarda anche e pienamente il nostro Paese.
Chiediamo un impegno specifico e urgente al governo e in particolare ai ministri dell'Istruzione e dell'Interno.
Occorre un segnale immediato ed inequivocabile di contrasto da parte delle istituzioni e dell'intera società.
PRESIDENZA E SEGRETERIA NAZIONALI ANPI
17 luglio 2020